
Questa era la Venezia nel Settecento, il secolo che la rese luogo dalle infinite suggestioni. Era il mondo di Giacomo Casanova, un mondo festante, colorato e galante, il mondo dei pittori, la patria di Carlo Goldoni che, nella sua produzione letteraria, rappresenta lo spirito dei giorni di festa di Carnevale.
Indossando maschere e costumi era possibile celare totalmente la propria identità e si annullava in questo modo ogni forma di appartenenza personale a classi sociali, sesso, religione: ognuno poteva stabilire atteggiamenti e comportamenti in base ai nuovi costumi ed alle mutate sembianze.
Ancora oggi, la partecipazione gioiosa a questo rituale di travestimento collettivo rimane l’essenza stessa del Carnevale di Venezia.
Se vi invitassimo ad un Ballo in questi abiti ?
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