13 settembre 2015, ore 08.39; mentre molti cittadini dormono ancora o possono almeno permettersi di iniziare la giornata senza la fretta settimanale, un aereo incidentato viene trasportato per le vie di Somma Lombardo, in silenzio, senza scorta e con un po' di tensione nei vicoli antichi della città. E' un aereo costruito in legno e pittura a mano, con l'intelaiatura delle ali non così diversa da quella dei primi falegnami alle dipendenze di Gianni Caproni.
E' l'aereo per la nuova, imminente performance dell'associazione Quelli Del 63.
Un viaggio visivo ed emozionale nella storia di uno dei tanti giovani idealisti, partiti volontari per il fronte della I Guerra Mondiale; un viaggio basato su una delle ritrovate e reali lettere scritte da posti in cui la realtà divenne inferno e orrore che nessuno, di nessuna età, dovrebbe mai essere costretto a vedere e raccontare.
Se l'anno scorso, nell'evento dedicato all'Impressionismo, erano le tele dei grandi maestri a prendere vita sotto gli occhi dei visitatori, quest'anno saranno fotografie in bianco e nero, descritte ai gruppi dalle guide, a raccontare le tappe di quei terribili anni: dalla partenza del protagonista vissuta dalla famiglia con orgoglio e sgomento, alla devastazione delle trincee, attraversando tappe che trasmetteranno sentimenti sempre contrastanti: ancora orgoglio e sgomento per l'aereonautica di queste nostre terre, che videro trasformare una creatività ingegneristica unica in un contributo di morte; ancora sgomento e orgoglio per le donne rimaste sole a guidare le famiglie, ad inventarsi operaie, autiste di tram, contadine imprenditrici. Il finale unirà un luogo simbolo della Grande Guerra alla storia di Somma Lombardo, perché ora come allora, sono i figli di Somma a raccontare l'evento.
Tutti sanno come la forza creativa sia tra le mani e i sogni di Roberto Caccin; pittore, scenografo, fabbro, sceneggiatore, perfino cantante. Ma è la sua capacità di leadership, innata come le altre, a rendere il gruppo unico. Il nucleo iniziale di amici di scuola, oggi cinquantaduenni, si è via via allargato con età a salire e a scendere, con intere famiglie coinvolte, con persone passate da spettatori a collaboratori, con capacità artigiane sempre diversificate, e con una visione comunitaria che molto ha da insegnare..
Qualcosa che va oltre il concetto di "banca del tempo" perché sono favori sociali, baratti che possono mettere in relazione tre o più soggetti, a volte anche altre associazioni come avviene da anni. Questo il primo segreto che permette questi eventi dai budget ridotti. Il secondo, altrettanto importante, è che forse qui più che altrove ci si sente gratificati e apprezzati per il proprio contributo; sia esso estremamente visibile, come la splendida location di villa Bellini messa a disposizione dal proprietario (non solo gratuitamente ma rinunciando in quelle date ad incassi da matrimoni e feste private) fino al piccolo dettaglio di un file audio o di una comparsa in secondo piano. L'evento diventa più della somma delle singole azioni, e in qualunque punto dell'affresco sia inserito il proprio contributo, l'essere parte energetica del quadro regala una rara soddisfazione. In attesa dei nuovi sogni di mastro Caccin.
Se l'affluenza sarà come quella degli ultimi anni, anche partecipare da spettatori sarà una piccola impresa;
il percorso a gruppi chiusi durerà all'incirca 50 minuti, inevitabile quindi il formarsi di code all'ingresso.
Proprio per questo motivo l'associazione ha deciso di replicare per due week-end (il consiglio è di cercare di partecipare al primo).